Installazione.
Titolo: “Nuovo humus” (titolo tratto da: lettera a Giulia, 1 giugno 1931. Antonio Gramsci, Vita attraverso le lettere, a cura di Giuseppe Fiori, ed. Einaudi, Torino 1994, cit., p.269)
Anno: 2017
Dimensioni
Le dimensioni sono variabili essendo un’installazione che può sfruttare elementi di ancoraggio, per la striscia di carta, presenti in dato ambiente; il cubo in cemento misura cm 54 x 54 x 54, la striscia di carta non ha margini regolari, misura circa un massimo di cm 37 x 580.
Materiali e tecniche:
Fogli di vecchi libri che si sono sfaldati durante la fase di sgombero della vecchia sede della biblioteca di Carloforte, destinati al macero, recuperati e cuciti assieme. I fogli cuciti assieme provengono dai seguenti testi: Renzo Tassi, Professione docente, Editrice La Vela, Modena, 1983; Sindacato Nazionale Scuola CGIL, Essere donna a scuola oggi, ESI, Roma, 1979; AA. VV. Tempo libero e turismo sociale, Editrice Sindacale Italiana, Roma, 1964.
Parole scritte a mano con ocra rossa in polvere raccolta nelle ex miniere di Carloforte. Sono parole chiave indicate dagli allievi dell’Istituto Comprensivo di Carloforte, Scuola Secondaria di Primo Grado, emerse nella lettura di una selezione di lettere incluse nel volume: Antonio Gramsci, Le lettere dell’Albero del riccio, a cura di Antoni Arca, ed. Condaghes, Cagliari 2007.
Cubo in colata di cemento armato.
SINOSSI:
Le parole presenti nell’installazione sono emerse da letture attive partecipate da ragazzi e insegnanti durante diversi incontri nelle classi della Scuola Secondaria di Primo Grado di Carloforte, realizzati da Marta Fontana nella primavera 2017. Ne sono emersi dialoghi partecipati in gruppo, mappe concettuali, disegni e parole chiave che tendono a cogliere la sensibilità vitale di Antonio Gramsci nonostante il suo stato di recluso. Nelle letture di gruppo è stata data particolare attenzione ai gesti di vita quotidiana di Antonio Gramsci in carcere, azioni e riflessioni, ricordi o racconti che coinvolgono, anche poeticamente, piccoli oggetti, animali e piante. È stata data attenzione all’agire/sentire affettuoso di Gramsci per i suoi figli e le persone amate. I ragazzi e gli insegnanti sono stati coinvolti e resi consapevoli del progetto di ideazione dell’installazione, è stata una condivisione di pensiero e azione pratica.
Le parole di Antonio Gramsci, nate nel cemento del carcere che lo portò alla morte fisica, sono “nuovo humus” vitale per chi le legge.
|
|